Favole per bambini: Giacomino il camaleonte birichino
Oggi Mondo Fantastico ti regala, per la serie Favole per bambini, la storia Giacomino il camaleonte birichino… Ma che cos’è il camaleonte? Scopriamo brevemente insieme qualcosa su questo strano e singolare animale, per poi passare alla favola che lo vede protagonista.
Prima di tutto specifichiamo che il camaleonte è un rettile appartenente alla famiglia dei Sauri… Si, sì! Proprio come i dinosauri della preistoria che peraltro in questi giorni stanno venendo riproposti al cinema con il film Jurassic World, solo che il camaleonte è molto più piccolo e per niente pericoloso!
La sua caratteristica più conosciuta è quella di cambiare colore a seconda dell’ambiente in cui si trova, cioè mimetizzarsi, così da proteggersi nei momenti in cui si sente in pericolo. Ma ci sono anche un altro paio di aspetti che lo rendono davvero particolare.
I suoi occhi, per esempio, che può ruotare in modo indipendente, ovvero può muoverli contemporaneamente oppure può tenerne uno fermo e ruotare l’altro, o ancora ruotarli in modo diverso… Che stranezza, vero?
Poi c’è la questione della sua lunga lingua che, quando vede una preda, lancia letteralmente fuori dalla bocca per poi tirarla indietro riarrotolandola. Hai presente la Lingua di Menelik? (Vedi immagine) Ecco, proprio così!

Beh! Ora basta chiacchiere e passiamo al dunque! Ecco quindi la fiaba che ti ho promesso… Spero ti piacerà!
GIACOMINO IL CAMALEONTE BIRICHINO
“Giacomino!… Giacominooo!” Chiamava a squarciagola la povera mamma che ormai stava cercando il figlioletto da più di mezz’ora.
Non era da molto tempo che Giacomino aveva scoperto il trucco del cambio di colore, e da quel giorno faceva letteralmente impazzire i suoi genitori, ma soprattutto sua madre, giocando a mimetizzarsi senza alcuna reale necessità e facendola diventare matta per cercarlo.
Quando poi si stufava di sentire le grida della mamma, spuntava fuori all’improvviso facendole prendere ogni volta un grosso spavento: “Adesso basta Giacomino!” Gli diceva arrabbiata “Quante volte ti ho detto che questo dono non ci è stato dato per fare degli stupidi scherzi!… Mimetizzarsi è una cosa seria che serve per salvarci la vita quando siamo in pericolo: non devi abusarne!”
Già, povera mamma, quante volte ha dovuto ripetere al figlioletto la stessa solfa… A Giacomino però, sembrava proprio non interessare un granché! Immancabilmente, infatti, almeno una volta al giorno si mimetizzava e spariva per un bel po’ dalla vista di tutti. Ma conoscete quel modo di dire secondo cui “… Se si continua a tirare la corda, questa prima o poi si spezza”?… E infatti!
Era un giorno come tanti e ad un tratto, la mamma si accorse che Giacomino non era nei paraggi, almeno non in modo visibile: “Eh no… Oggi proprio non gliela do’ vinta!” Pensò “Stavolta non lo cerco e che si arrangi. Scommetto che quando sarà ora di mangiare riapparirà come per magia!” E così fece, continuando come se niente fosse a sbrigare le sue faccende.
Quando però, dopo un paio d’ore, arrivò l’ora di pranzo, di Giacomino non si vide nemmeno l’ombra. Ecco dunque che, come al solito e con rassegnazione, la mamma iniziò a chiamarlo a squarciagola: “Giacomino, Giacominooo!… Dai esci, che è ora di mangiare… Giacominooo!”
A quel punto, non ricevendo alcuna risposta, anche il papà iniziò a preoccuparsi sul serio. Allora i due poveri genitori cominciarono a gridare insieme il nome del figlioletto birichino, che stavolta stava davvero esagerando! Lo stavano ancora cercando, quando il papà notò un piccolo movimento tra le foglie e allora capì che Giacomino si era nascosto proprio su quel ramo…
Ma fece finta di niente: “Non importa cara, lasciamo perdere e pensiamo a mangiare!” Disse facendo l’occhiolino alla moglie che capì al volo le intenzioni del marito. “Sì, caro” rispose lei stando al gioco “Oggi siamo proprio fortunati, visto che Giacomino non c’è, mangeremo noi la sua parte!”
Nemmeno il tempo di finire la frase, che Giacomino saltò fuori come dal nulla e, strabuzzando gli occhi, rimproverò i suoi genitori: “Ma come, non vi siete preoccupati nemmeno un po’?… Davvero pensavate solo a mangiarvi il mio pranzo?”
Giacomino ci restò così male che da quel giorno non fece più scherzi, restando sempre ben visibile e lasciando la mimetica ad altri momenti quando, in una situazione di pericolo e necessità, gli sarebbe servita veramente.
(Favola scritta da Grazia Romanoni per MondoFantastico.com)
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