Giocattoli storia, i più usati quando sono nati

giocattoli storia

Il Natale si avvicina e presto troverai tanti bellissimi regali sotto l’albero. Ma ti sei mai chiesto quali siano le origini di alcuni dei giocattoli più comuni?

Prendiamo per esempio la “palla”.

In effetti non si sa esattamente quando nacque; è probabile che il suo utilizzo nei giochi, sia stato adottato sin dai tempi in cui l’uomo scoprì la forma sferica.

Tuttavia, pare che le prime prove di esistenza di questo diffusissimo passatempo, risalgano addirittura all’antica Grecia.

Come ben sai, la palla può essere utilizzata in diversi modi, sia con i piedi che con le mani e, nonostante la maggior parte delle mamme non voglia che i loro figli la usino dentro casa, questo è ancora oggi uno dei giocattoli più presenti nelle stanzette di tutti i bambini.

Un altro gioco piuttosto comune, è quello delle “lettere magnetiche”. Prima di tutto, scopriamo insieme che cosa sono queste lettere.

La storia ci insegna che la prima forma di scrittura è nata in una terra antica che si chiamava Mesopotamia e che sia stato il popolo dei Sumeri ad inventarla.

Ma il primo alfabeto vero e proprio, sembra che sia apparso tempo dopo in Egitto, e che molti degli alfabeti ancora oggi in uso nel mondo, derivino da esso… E chissà quanti giochi con le lettere sono stati fatti da allora!

Il nostro, ovviamente più moderno, consiste in una lavagna, anch’essa magnetica, e di tante lettere colorate che sono viste dai bambini come un allegro divertimento ma che in verità, molti di voi (e di noi) hanno usato per imparare a scrivere mamma, casa, il proprio nome, eccetera. È comunque interessante sapere che questo modestissimo ma simpatico gioco, si basa su di un sano quanto semplice principio: imparare può essere divertente!

I peluche

Passiamo ora ai tanto amati e coccolati “peluche” (pronuncia: pelusc). Si può dire che l’antenato di tutti i pupazzi sia la bambola.

Sembra che le prime risalgano anch’esse ai tempi dell’antico Egitto e che da lì si siano evolute con il tempo, passando da quelle di pezza (conosciute come Pigotte) a quelle moderne fatte di materiali diversi. Si può dire anche che i pupazzi siano una loro variante, solo con forme differenti.

I primi pupazzi vennero fatti, sempre in Egitto, con pelli di animali che venivano cucite in varie forme (non a caso, peluche è una parola francese che deriva dal termine spellare).

Ma se vogliamo arrivare ai classici orsacchiotti che conosciamo noi, dobbiamo portarci all’inizio del 1.900 in America, quando un giornalista pubblicò la storia di una battuta di caccia dell’allora presidente Theodore Roosevelt (pronuncia Teodor Rusvelt), e dell’orso catturato e imprigionato per lui, che si rifiutò di uccidere.

Nell’articolo l’orso venne scherzosamente chiamato con lo stesso soprannome del presidente, Teddy, e riscosse moltissimo interesse.

Per questo qualcuno ebbe la brillante idea di creare degli orsacchiotti di stoffa e di chiamarli Teddy Bear (Orso Teddy, appunto).

Inutile dire che ebbero un grandissimo successo, visto che ancora oggi non c’è bimbo che non ne abbia avuto almeno uno, da strapazzare o con cui addormentarsi.

Questi dunque, sono solo pochi esempi dei giocattoli più comuni; naturalmente ne esistono tantissimi altri e, come vedi, per ognuno di essi c’è un esatto perché!

Dunque, per tirare le somme: la macchinina, il trenino o le costruzioni con i quali giochi o hai giocato per tanto tempo, sono solo gli ultimi nati di una famiglia molto grande e soprattutto ricca di storia.

testo e disegno di Grazia Romanoni

Marina Galatioto

Scrittrice, giornalista, blogger e sceneggiatrice collabora con le maggiori riviste di narrativa femminile e gestisce una ventina di blog e riviste online. Alcuni sui romanzi sono in vendita su Kobo e Amazon, altri nel sito marinaebook.com. Per maggiori informazioni visita la pagina Facebook

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