La balbuzie nei bambini, come affrontarla e risolverla

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La balbuzie infantile è una difficoltà che si presenta nel linguaggio, un disturbo specifico che colpisce soprattutto i più piccoli. Nell’articolo info utili sulla balbuzie nei bambini.

Come di consueto cerchiamo di capire meglio cosa si intende per balbuzie e quali sono i modi per riconoscerla.

La balbuzie infantile

Si tratta di un “disordine” nel linguaggio che porta a ripetere più volte la medesima sillaba, a fare pause prolungate tra le stesse sillabe di una parola, a forzare un suono o più che si percepiscono difficili da pronunciare, forzare il respiro o il corpo per superare il punto dove si percepisce il blocco. In alcuni casi, il bambino può anche trovarsi a scegliere di far finta di dimenticarsi la parola o di tacere pur di non esporsi alla difficoltà di comunicare.

È involontario e quindi il bambino non è in grado di farci nulla.

Questo disturbo si presenta durante il periodo del neurosviluppo, in fase evolutiva, spesso quando il bambino inizia a parlare.

Ci sono due tipi di balbuzie:

  • la primaria, che si presenta nei primissimi anni di età, e di cui il bambino non è consapevole,
  • la secondaria, caratteristica dell’età scolare, in cui il bambino è consapevole del problema.

In alcuni casi, questa disfluenza può scomparire naturalmente senza lasciare strascichi, spesso però non è così e se non si interviene nel modo corretto potrebbe rappresentare un grosso problema nella vita del bambino.

La balbuzie primaria possiamo dire che si protragga fino all’età di sei anni. Se poi continua parliamo di balbuzie secondaria. Il che significa che non è stata risolta quando era al primo stadio.

Come riconoscere la balbuzie bambini

La balbuzie infantile si riconosce anche da alcuni metodi comportamentali nel linguaggio.

Risultato della balbuzie sono, come si diceva, la ripetizione di alcune sillabe, lunghe pause e silenzi tra parole o sillabe della stessa parola, ma anche l’introduzione di intercalari (ad esempio ehm ehm, dunque, allora) e la creazione di giri di parole per non utilizzare quella che non si riesce a dire.

Ad esempio un bambino che non riesce a dire coltello e si inceppa sulla “c” iniziale potrebbe dire “la posata per tagliare la bistecca”.

Oltre al linguaggio si possono notare anche atteggiamenti fisici. Il bambino che ha difficoltà ad esprimersi con una parola stringe le mani a pugno poco prima di dirla, prende un respiro profondo, sospira, deglutisce o si irrigidisce.

Risolvere la balbuzie bambini

È importante intervenire velocemente ed efficacemente per evitare che il bambino subisca traumi, venga preso in giro o si isoli.

Con il passare del tempo il bambino, che soffre di balbuzie infantile diventa sempre più consapevole della sua difficoltà. Questo potrebbe portarlo alla logofobia, cioè all’isolamento e al silenzio.

Potrebbe scegliere di non parlare alle persone o chiudersi nel mutismo, questo anche come conseguenza di esperienze spiacevoli e traumatiche.

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Difatti un bambino con difficoltà di linguaggio e che non riesce a parlare potrebbe essere preso in giro dai coetanei. il bullismo, che purtroppo è molto presente nelle scuola, prende di mira proprio i più deboli e chi ha già sue difficoltà.

Non è impossibile o difficile intervenire, se si sa come fare. Il metodo Psicodizione è efficace proprio con balbuzie bambini.

In età prescolare il percorso è indiretto sul bambino: si danno strumenti ai genitori perchè,
attraverso il gioco, si possa rimodellare il linguaggio senza che lui si senta corretto. Per i bambini di età superiore ai 6 anni il percorso è, invece, strutturato, in un corso intensivo della durata di una settimana, atto a insegnare un buon controllo sui suoni che andranno a pronunciare e ad affrontare le difficoltà che trovano nel comunicare e nel relazionarsi ad altri interlocutori.

L’obiettivo di questo percorso è fare in modo che il bambino sia in grado di gestire autonomamente la difficoltà e possa affrontarla ancor prima che il problema si presenti.

Questo perché, rifacendoci a quanto spiega la dott.ssa Chiara Comastri (Psicologa, ex balbuziente e ideatrice del metodo Psicodizione) è possibile far comprendere meglio la sensazione che prova una persona che balbetta quando percepisce un blocco, semplificando il processo in 5 fasi:

  • Fase 1: la persona sa cosa vuole dire
  • Fase 2: percepisce nel proprio pensiero, già inceppati, un suono o una parola tra quelli che vuole
    esprimere;
  • Fase 3: generalmente si preoccupa o si spaventa di questa percezione
  • Fase 4: cerca velocemente di trovare una soluzione al blocco che ha già sentito internamente a sé;
  • Fase 5: esprime il suo pensiero al meglio delle proprie possibilità, manifestando la disfluenza che l’ascoltatore percepisce come balbuzie: la balbuzie, in realtà, è in fase 2.

Intervenendo sul punto 2 si evita che accadano le fasi successive, alleggerendo il bambino degli effetti non voluti e spiacevoli.

Psicodizione organizza in molte città italiane e in modalità online, sia corsi intensivi che attività di Parent Training. Nel loro sito trovate anche il calendario delle conferenze informative gratuite a cui potete assistere per saperne di più sulla metodologia e sul percorso.

Ci sono anche interessanti testimonianze di chi è riuscito a risolvere il problema.

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Marina Galatioto

Scrittrice, giornalista, blogger e sceneggiatrice collabora con le maggiori riviste di narrativa femminile e gestisce una ventina di blog e riviste online. Alcuni sui romanzi sono in vendita su Kobo e Amazon, altri nel sito marinaebook.com. Per maggiori informazioni visita la pagina Facebook

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